Quaresima 2018

16.03.2018

Venite, lasciate che il vostro cuore si scaldi, e vedrete

Cara Quaresima,

bentornata tra noi! So che non sei abituata ad essere notata, ma quest'anno prometto di considerarti per quel che meriti: un'occasione per alzare l'asticella. Da oggi cominciano i quaranta giorni che precedono la Pasqua. La fe-sta più importante dei cristiani. No? Beh, così dovrebbe essere!

Se proprio non riusciamo a seguire i precetti del digiuno ecclesiastico -che si fa il primo venerdì di Quaresima e il Venerdì Santo- e dell'asti-nenza dalla carne ogni venerdì, da oggi potremmo quantomeno rimet-tere in discussione le nostre priorità, ripensando che cosa e quanto è davvero importante per noi.

Provare a riempirci un po' meno di cibo - e di cose materiali in genere - ad ascoltare ciò che abbiamo dentro. E magari scoprire che molte ansie, tristezze e malesseri, ci vengono solo come conseguenza del nostro vivere in modo vorace (ingordo, insaziabile, famelico, avido), e che non abbiamo un tempo infinito per accumulare piacere sulla terra, e che presto o tardi si tornerà ad esser cenere (che dà il nome a que-sto speciale rito) per cui vale la pena di pensare a chi aspetta le no-stre scuse, un nostro sorriso, o un'attenzione che non abbiamo mai concesso.

E imparare -come recita un antico libro, il Qoelet - che c'è un tempo giusto per ogni cosa, e vivere bene il tempo del digiuno, porta a go-dere il tempo della festa. E se viviamo bene il tempo presente, arrive-remo pronti al nostro tempo futuro. Altrimenti tutta la nostra vita è inutile.

E questo tempo di Quaresima, tempo del ravvedimento -che c'è nell'ebraismo, nell'islam, e in tutte le pratiche religiose- è l'unico mo-do per cambiare in meglio, per far morire in noi le cose brutte e farne nascere di belle; per diventare uomini e donne nuovi.

Che poi, per chi ci crede, si esprime con il termine risorgere. Bentornata attesa!