Incontro con Fiammetta Borsellino
Martedì 3 maggio 2022 i ragazzi delle classi terze della Scuola Secondaria di 1° grado hanno potuto partecipare all'incontro al Cenacolo Francescano proposto da Leggermente con la presenza di Fiammetta Borsellino.
Al termine abbiamo chiesto loro che cosa si sono portati a casa da questo momento.
Ecco alcune delle loro risposte:
Mi porto a casa due cose: il dolore di una figlia che ha perso il padre, ma anche il suo orgoglio e la sua forza nell'andare avanti e nel raccontare la vita del padre, cioè di Paolo Borsellino.
Ho scoperto che anche noi possiamo combattere la mafia, nel nostro piccolo, non solo i rappresentanti della magistratura.
La vita di Borsellino è più ricordata della sua morte: la vita "ha vinto" contro la morte.
Oltre a tante informazioni sulla vita di Borsellino, mi porto a casa il
modo e la fierezza con cui Fiammetta parla della vita di suo padre.
Borsellino era un buon padre e Fiammetta ricorda come il tempo speso con lui fosse "di qualità", nonostante fosse un uomo molto impegnato.
Questa esperienza mi ha immerso in un mondo che prima mi era totalmente sconosciuto: quello della mafia.
Ascoltare un racconto direttamente dalle persone che lo hanno vissuto
permette di far arrivare il messaggio nell'anima e percepire
meglio il dolore che hanno provato.
Da piccola io non credevo alla mafia, ma crescendo ho capito che esiste davvero: fa paura e ancora oggi molte persone vivono nel terrore, ma spero che possa finire presto.
Adesso so che la mafia esiste anche al nord, non solo lo stereotipo che
la mafia è solo al sud. Anche all'interno di chi ci governa esistono persone
colluse con la mafia e questo è triste. Però
anche noi, semplici persone, possiamo fare qualcosa per riprenderci
quello che è nostro.
Ho scoperto che non sempre tutti lavorano per il bene, ma anche chi dovrebbe farlo a volte è implicato in gesti di male.
Mi porto a casa la sensazione di dolore provato da Fiammetta, i suoi fratelli, sua madre, ma anche quello di Rita Atria, suo fratello Nicola e suo padre, nonché quello di Emanuela Loi. Queste sono tutte vittime della mafia: c'è chi ha perso la vita, chi un famigliare, chi la speranza. Ma Fimmetta no, Fiammetta continua a sperare che la mafia un giorno scomparirà. Anzi ne è convinta.
La frase che mi è rimasta in mente è: "il coraggio non è la mancanza di paura, ma è saperla controllare."
Se volete vedere la registrazione dell'incontro, potete collegarvi a questo link: